QR 1 Arte romanica in Ubaye

Condividi |  

Descrizione

Fin dal primo capitolo del primo libro della Bibbia, tutto è immagine per rendere comprensibili fin da questo mondo sensibile le meraviglie del mondo spirituale in cui  già, da due mila anni, siamo introdotti.

Tutte queste chiese romaniche sparpagliate dappertutto in Europa latina, in quel periodo, perché? Il XII° e il XIII° sono secoli privilegiati, con pochi disordini o guerre, senza carestia né peste. La demografia e le mentalità ne traggono vantaggio, si circola molto, gli scambi aumentano, i borghi, come Barcelonnette, nascono e si moltiplicano. È l’epoca dei pellegrinaggi alle grandi tombe della cristianità, Gerusalemme, Roma, San Giacomo e qui, in Provenza, Santa Maria Maddalena (San Massimino). Soprattutto le idee circolano, lungo sia  le vie di pellegrinaggio sia  quelle ereditate dall'impero romano e, quindi, in Ubaye, comodo passaggio  tra il Piemonte  e la Via Domitia in direzione della Spagna. Le idee e anche le eresie. È l’epoca dei Catari. Nella lunga e durissima lite che per secoli dilaniò tutta l'Europa, i cui campioni di Cristo si chiamano San Bernardo, Santa Ildegarda di Bingen e, più tardi nel XIII° secolo, San Domenico, San Francesco d'Assisi, tutti i media di allora sono impegnati nella nuova evangelizzazione. L'architettura dei luoghi di culto - fatto nuovo - diventa linguaggio per significare a tutti, dal centro della città, che il Bene è il creato.

Una chiesa, a che cosa serve? Ma perché romaniche? Fin dai tempi di Mosè, Dio convoca e raccoglie il suo popolo all'entrata della Tenda dell'Alleanza. Ormai è Gesù Cristo Risuscitato che lo convoca e raduna davanti al Santuario, il cuore della chiesa. L'arte romanica, ispirata alla Mistagogia di San Massimo il confessore ( VII° secolo),  riprende il sistema d'immagini - geometria e aritmetica - del Tempio, recapitola l'Alleanza nuova e eterna di  Yaweh

"Sono il vostro Dio e siete il mio popolo"

L'arte romanica ricorre ad immagini e simboli. Nel cristianesimo il symbolon raccoglie, in opposizione al diabolon che divide. In tutta modestia, la più umile tra le chiese romaniche è, seguendo l'esempio del Tempio di Gerusalemme, immagine della nostra persona e ci dice anche che l'uomo è la misura di ogni cosa. La chiesa romanica è l’immagine di un uomo Gesù Cristo. E’ quindi una lezione di teologia e d'antropologia. Colloca la nostra anima, creata immortale e capax Dei, rispetto a quest'insieme psicosomatico di carne e di sangue che per abitudine chiamiamo il nostro corpo  e che ci collega con il mondo materiale. Raffigura inoltre il percorso dell’Uomo Nuovo dal battesimo nella morte del Cristo fino alla deificazione nella grazia di Cristo risuscitato. La chiesa romanica al centro del borgo è una presenza, Parola vivente, accessibile a tutti nel momento in cui  la “nuova evangelizzazione” dà i suoi frutti. Questo linguaggio ha la propria sintassi e i propri codici caratteristici dell'arte romanica.
L'epoca romanica è un periodo di prosperità per la Valle, come testimoniano i recinti parrocchiali di Maurin, Saint-Paul, le Chatelard, Méolans-Revel (chiesa, cappella dei penitenti, cimitero in uno stesso recinto) e vestigia come la torre Cardinalis a Barcelonnette, il campanile di Faucon. E’ la fine del brigantaggio plurisecolare dei saraceni sui monti. Nasce a Faucon  San Giovanni di Matha, gloria della Valle, fondatore del'Ordine della Santissima Trinità,  da allora dedicato alla redenzione dei prigionieri in tutto il mondo.